Donne con sindrome dell’ovaio policistico. Se la risposta fosse la semaglutide?

Condividi:
Share

La semaglutide – oltre che per l’indicazione originaria nel trattamento del diabete – è diventata famosa in tutto il mondo grazie anche alla sua efficacia nella perdita di peso. Per questo farmaco, adesso, la nuova frontiera terapeutica potrebbe spostarsi nel campo della ginecologia.

Melanie Cree, endocrinologa pediatrica presso il Children’s Hospital Colorado, è uno dei medici che sta verificando questa ipotesi. Insieme ai suoi colleghi, ha condotto uno studio randomizzato per testare la semaglutide in donne e adolescenti con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).

I risultati dello studio non sono ancora stati pubblicati, ma la dottoressa Cree ha già lanciato un nuovo trial – più ampio del primo – per verificare il legame tra perdita di peso, cambiamenti metabolici e funzione riproduttiva nelle persone affette da sindrome dell’ovaio policistico.

La PCOS è una patologia caratterizzata da sintomi causati da uno squilibrio ormonale, generalmente una sovrapproduzione di testosterone, che interrompe l’ovulazione. La condizione porta allo sviluppo di cisti nelle ovaie, che a loro volta modificano il ciclo mestruale della donna e possono causare infertilità.

Le persone affette da sindrome dell’ovaio policistico possono anche sviluppare resistenza all’insulina, con un aumento del rischio di diabete di tipo 2 e di altre patologie cardiometaboliche.

La PCOS viene generalmente diagnosticata durante l’adolescenza, ma riconoscerla non è semplice. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, a livello globale, nel 70% delle donne questo patologia non venga diagnosticata. Inoltre non esiste una terapia standard e la cura è conseguentemente sintomatica.

La perdita di peso può migliorare i sintomi della sindrome dell’ovaio policistico ed è quindi, solitamente, un obiettivo del trattamento. A questo scopo viene prescritta la metformina, altro farmaco usato per il diabete; alcuni medici, invece, consigliano interventi sullo stile di vita o, nei casi più gravi, il ricorso alla chirurgia bariatrica.

Gli endocrinologi e i medici che assistono le donne con sindrome dell’ovaio policistico sono ben consapevoli della differenza che la perdita di peso può determinare nei cicli mestruali e nella regolazione ormonale. L’anno scorso, l’American Society for Reproductive Medicine (ASRM) ha aggiornato le linee guida per il trattamento della sindrome dell’ovaio policistico, la cui ultima edizione risaliva al 2018. Il nuovo documento ora evidenzia il potenziale dei farmaci GLP-1 come la semaglutide per il controllo del peso.

Notizie correlate

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Daily Health Industry © 2024